Rita Levi Montalcini, l’anziana scienziata, premio Nobel e senatrice a vita, ha scatenato le critiche di nientemeno che… Nature, una delle principali testate scientifiche del mondo. Levi Montalcini è la presidente dell’EBRI, (European Brain Research Institute) di Roma, un centro di ricerca sul cervello e le neuroscienze di rilievo mondiale da lei fondato e diretto, del cui comitato scientifico fanno parte tre premi Nobel. Secondo Nature, Levi Montalcini lo sta gestendo in modo "autocratico", "agendo d’impulso" e causando ingenti danni.
Non è una notizia da poco nel panorama scientifico italiano, eppure solo il Sole 24 ore ha ripreso e commentato l’editoriale di Nature. La presidente ha deciso in modo unilaterale di azzerrare il consiglio di amministrazione e commissariare l’ente di ricerca, senza consultare gli scienziati che vi lavorano e alimentando critiche che già serpeggiavano nei mesi scorsi. Per esempio, Levi Montalcini ha sostenuto che i membri stranieri dell’EBRI non riuscissero a seguire discussioni e documenti in italiano. Ma è possibile, rispondono da Nature, che un istituto internazionale come EBRI svolga molte attività istituzionali in italiano, non permettendo ai ricercatori stranieri di parteciparvi? Secondo la rivista, il comportamento della scienziata sta pregiudicando «un’occasione unica per creare in Italia un’istituzione di levatura veramente internazionale».
Nel frattempo, nei giorni scorsi si è dimesso il direttore scientifico Piergiorgio Strata, proprio a causa dei problemi delle ultime settimane e dopo l’arrivo all’EBRI del commissario straordinario Giuseppe Nisticò, nominato dal prefetto di Roma su probabile indicazione di Levi Montalcini. Tuttavia la stampa italiana continua a ignorare la tempesta scatenata da Nature e le pesanti critiche che dal mondo della scienza internazionale sono dirette verso l’amatissima Rita Levi Montalcini, che sta per compiere 101 anni ed è considerata la decana e la portabandiera della (già screditata) ricerca italiana.
Puoi leggere l’editoriale originale di Nature e l’articolo del Sole 24 ore che lo riporta in italiano.